In occasione della mostra dedicata dalle Gallerie degli Uffizi alla pittrice barocca Giovanna Garzoni, Advancing Women Artists (AWA), con il supporto delle Gallerie degli Uffizi e The Medici Archive Project, lancia il Garzoni challenge, un appello ad artisti e istituzioni di tutto il mondo a realizzare opere ispirate al suo debordante immaginario.
In vista dell’8 marzo, mentre il mondo si prepara a ricordare e riconoscere le conquiste delle donne, Advancing Women Artists, con il supporto delle Gallerie degli Uffizi Medici e the Medici Archive Project, lanciano una grande sfida nel segno della creatività femminile. È un appello agli artisti dei giorni nostri ad utilizzare l’arte di Giovanna Garzoni, tra le più grandi pittrici del ‘600, dal 10 di marzo protagonista di una retrospettiva a lei dedicata in Palazzo Pitti, come trampolino di lancio per creare le proprie opere originali. Ed anche le istituzioni culturali ed educative di tutto il mondo sono invitate a partecipare a questa ‘challenge’, della quale, da oggi, sui siti e social degli Uffizi, di AWA e The Medici Archives verrà diffuso un brevissimo, simbolico teaser.
Donna del suo tempo, Giovanna Garzoni (1600-1670) esemplifica l’interesse seicentesco per i dettagli scientifici e il minuzioso realismo, ma il suo occhio ‘miniaturista’ punta a una visione più ampia. L’arte della Garzoni raccoglie e sintetizza in sé le culture dell’Inghilterra, del Giappone, del Messico, della Cina; nelle sue luminose nature morte, le conchiglie raccolte su spiagge lontane si abbinano a preziose fioriture che crescono nella giungla. I deliziosi frutti del ‘giardino di casa’ si accompagnano a porcellane dell’Estremo Oriente. L’artista cattura l’Universo in un dipinto, immortalando manufatti provenienti da tutto il mondo senza mai allontanarsi dal paesaggio locale.
Come fare a partecipare
Dal 2 marzo all’8 aprile, gli artisti e le istituzioni interessati a partecipare possono iscriversi riempiendo un semplice modulo online, fornendo le informazioni di base del loro evento per la Festa delle Donne, o il mezzo su cui produrranno la propria opera d’arte originale. Per partecipare ed avere accesso al trailer della mostra, siete pregati di cliccare qui
Garzoni challenge live il 9 marzo, per l’inaugurazione della mostra
Il 9 marzo la ‘sfida’ sarà lanciata dal vivo, in occasione della conferenza stampa/inaugurazione della mostra della Garzoni, nella celebre Sala Bianca di Palazzo Pitti. Durante l’evento fiorentino, il direttore delle Gallerie Eike Schmidt tratterà e condividerà con il pubblico il concetto degli Uffizi come ‘museo vivente’ e illustrerà gli sforzi compiuti negli ultimi anni per mettere in luce l’arte femminile. La curatrice Sheila Barker terrà una breve presentazione sul tema ‘L’universo in un dipinto’ in relazione all’opera della Garzoni, in particolare delle opere esposte in questa occasione. La direttrice di AWA Linda Falcone ‘lancerà’ la sfida, con una varietà di esempi ‘fotografati’ degli artisti selezionati, locali e internazionali.
Eventi con Garzoni challenge in giro per il mondo
Un elenco crescente di partecipanti provenienti da vari ‘percorsi di conoscenza’.
Institute of Italian Culture dell’Ambasciata d’Italia a Washington DC, The Women’s Art Library, parte delle collezioni speciali e degli archivi della Goldsmiths University of London. La Fondazione per gli Studi Italiani dell’Università di Dublino presso il Newman Theatre con UCD Alumni Relations nell’ambito di ‘BetterforBalance’. Rio Grande Valley School of Art dell’Università del Texas a Edinburg. De La Salle Catholic College a Cronulla, Sydney, Australia. Ludington Area Arts Center a Ludington Michigan, Il Dipartimento di Storia dell’Arte all’Università di Radboud in Nijmegen, Olanda.
Chi è Giovanna Garzoni?
Durante la permanenza di 10 anni di Garzoni a Firenze, dove si stabilì nel 1642, le luminose nature morte dell’artista avrebbero arricchito la collezione del Granduca Ferdinando II e della Granduchessa Vittoria della Rovere. Quest’ultima includerebbe una selezione di opere d’arte di Garzoni nella sua Wunderkammer a Poggio Imperiale. Precedentemente considerato inferiore alle forme d’arte ‘superiori’ come la pittura di rappresentazioni storiche, il genere di natura morta stava rapidamente guadagnando popolarità, in gran parte grazie agli acquerelli e al guazzo della Garzoni su pelle o pergamena. Le sue opere innovative abbandonarono la rigidità delle simboliche ‘pitture floreali’ rinascimentali e rispecchiavano i crescenti gusti delle corti europee, che cercavano il matrimonio tra arte e scienza. In un’epoca in cui i dipinti di fiori venivano venduti nei mercati di tutta Europa al prezzo di un bouquet fresco, Garzoni poteva chiedere praticamente qualsiasi somma per le sue opere commissionate, comprendenti anche la ritrattistica. Piuttosto che essere compensata con gioielli e bigiotteria, come molte delle sue contemporanee, la Garzoni era pagata in denaro e, al momento della sua morte, era una donna benestante. Oltre a godere di uno straordinario successo economico, viaggiò molto, godendo di più libertà rispetto alla maggior parte delle donne dell’epoca – esercitando la sua professione a Roma, Napoli e Torino, nonché in Francia ed Inghilterra. La meticolosa documentazione che la Garzoni teneva delle sue numerose opere – un’altra rarità per un’artista in giovane età – sono conservate all’Accademia di San Luca a Roma, alla quale le fu concesso di aderire negli anni ‘30 del diciassettesimo secolo.